LA TERAPIA DELLA VERTIGINE
TERAPIA EZIOLOGICA: contrasta il fattore causale specifico e rappresenta l'ideale anche per ridurre il rischio di recidive. Spesso ci si deve limitare alla riduzione dei probabili fattori di rischio o a contrastare i probabili meccanismi, che spesso coinvolgono la fisiologia neuro-vascolare.
TERAPIA SINTOMATICA: comprende il trattamento della fase acuta nelle prime 24 -72 ore, e della fase sub-acuta fino a 7-10 giorni o più. In fase acuta vengono prescritti farmaci ad azione anti-vertiginosa e sedativi del SNC, quindi se prescritti a lungo, possono tardare il compenso vestibolare centrale e interferire sulla riabilitazione vestibolare. Nella fase sub-acuta vengono prescritti farmaci istaminici non sedativi che stimolano la modulazione centrale e quindi i meccanismi di compenso a livello dei nuclei vestibolari del SNC, favorendo il percorso di riabilitazione del paziente.
TERAPIA PATOGENETICA: trattamento dei meccanismi patogenetici nelle varie cause di vertigine. Nel caso di una vertigine parossistica posizionale benigna si utilizzeranno le manovre liberatorie e di riposizionamento: Semont, Epley, ecc. Nel caso di una malattia di Meniere il trattamento sarà farmacologico e nutrizionale. Nel caso di una Neurite Vestibolare il trattamento sarà di tipo farmacologico, con antiflogistici, cortisonici, antibiotici, ecc.
TERAPIA RIABILITATIVA:
- Facilitazione dei meccanismi di compenso/adattamento centrale
- Rieducazione funzionale
-Esercizi per l'equilibrio statico e dinamico
-Esercizi di stabilizzazione dello sguardo
3. Terapia cognitivo/comportamentale
-Ripresa attività abituali
Insegnare al paziente di non incorrere in atteggiamenti evitatori di particolari condizioni o stimoli.
La terapia integrata della vertigine, quindi, prescrive la combinazione delle 4 soluzioni terapeutiche. Si è dimostrata più efficace rispetto alla terapia singola, affrontando contemporaneamente l'eziologia, i fattori di rischio, facilitando i meccanismi di compenso e adattamento centrale alle vestibolopatie e riducendo il rischio di cronicizzazione dei sintomi e le loro recidive.