Riabilitazione Neurologica

La riabilitazione neurologica si occupa di migliorare la qualità di vita dei pazienti che hanno subito lesioni al sistema nervoso, sia centrale che periferico. In base alla localizzazione, all’estensione, per quanto riguarda le malattie degenerative, al passare del tempo, il danno, e conseguentemente la qualità di vita dei pazienti cambia, anche drasticamente. Fortunatamente il cervello risponde a questi cambiamenti, ed in base a come riorganizza le sue funzioni dipende il recupero funzionale. Il cervello ha una estesa rete di connessioni neuronali, e la sua caratteristica più importante è la plasticità, cioè la capacità di adattarsi in risposta alle esperienze sensoriali ed alle esigenze imposte dall’ambiente.

La riabilitazione neurologica sfrutta proprio questa capacità: attraverso tecniche manuali ed esercizi specifici si può rieducare il cervello a compiere i gesti al meglio, sfruttando le potenzialità residue dell’area lesionata e l’interazione con le aree che la circondano. Il rischio di non guidare questo processo è ottenere un recupero solo compensatorio, con un processo detto plasticità mal adattativa, che può portare a posture asimmetriche, rigidità, cattiva qualità del movimenti o addirittura non uso, e un utilizzo compensatorio eccessivo della parte non colpita. La guarigione dipende dal tipo di lesione, e dalla sua entità, e spesso può richiedere mesi di tempo.

Le problematiche di cui si occupa la riabilitazione neurologica:

  • Ictus, patologia che rappresenta la maggior causa di disabilità nei paesi occidentali e la cui gestione più efficace, secondo gli studi, è la riabilitazione neurologica
  • Malattie neurodegenerative, come sclerosi multipla o SLA (la cui incidenza è purtroppo in aumento anche nelle popolazioni giovani)
  • Esiti di trauma cranico
  • Encefalite
  • Tumori
  • Vasculopatie cerebrali
  • Morbo di Parkinson
  • Lesioni midollari, si tipo traumatico o infettivo

Gli obiettivi della riabilitazione neurologica sono: 

  • Monitorare il recupero, attraverso la valutazione della sensibilità ed il reclutamento dei muscoli più colpiti
  • Conservare la mobilità delle articolazioni
  • Tutelare la giusta lunghezza dei nervi senza sovrastimolarli
  • Sviluppare strategie per ottenere una funzione il più possibile vicina a quella persa
  • Allenare l’equilibrio attraverso esercizi specifici che consentano di sfruttare al massimo le potenzialità residue e di compensare il deficit sensoriale attraverso altri organi.